Pagamenti digitali e vendita online: quali sono gli strumenti più utilizzati in Italia

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In seguito all’approvazione del piano cashless e, complice il lockdown, nell’ultimo anno si è vista un’evoluzione nelle modalità di pagamento nel nostro Paese, con uno spostamento deciso verso le soluzioni digitali.

È questa la fotografia scattata dallo studio effettuato dall’Istituto di Ricerca GFK sull’e-commerce ed i pagamenti elettronici in Italia.

Nello specifico, i digital payments sono diventati la modalità di pagamento preferita da 6 persone su 10 (erano 5 su 10 nel 2019), con il 62% degli italiani che non considera più i pagamenti in contante preferibili a quelli digitali: un valore mai registrato prima.

Il 47% degli italiani dichiara che userebbe la carta di credito/debito o il bancomat per pagare qualsiasi importo, non importa quanto è basso, contro il 40% del 2019.

Da contraltare, si registra una diminuzione media dell’uso del contante del -37%, con le donne (-40%) e gli over 55 (-41%) a fare da traino.

Più in generale, il 23% dei consumatori ha ridotto i pagamenti in contanti e, per il futuro, il 31% degli italiani si dice propenso ad un’ulteriore diminuzione dei pagamenti in contante per gli acquisti superiori ai 100 €.

Come detto, il lockdown ha determinato una crescita dei pagamenti digitali, che tra offline ed online superano un terzo del totale transato in Italia.

Le carte di credito restano il metodo di pagamento preferito dagli italiani (con il 44%) seguite dalle carte prepagate e voucher (40%); i digital wallet sono al terzo posto, con il 34%, con una maggiore propensione generale per i pagamenti contactless (+28%).

Tra i payment processor, è PayPal quello che mantiene il primato (con il 65% delle quote),

seguito da Stripe (al 23%), mentre Amazon Pay resta indietro (2,5%).

Dunque, come ci si aspettava dalle previsioni, i pagamenti istantanei sono cresciuti e sono stati integrati dalle aziende per accrescere la relazione one-to-one con il consumatore e creare un modello unico tra negozio fisico e digitale.

Nel 2020 si è assistito ad una crescita in media dell’e-commerce in Europa del +46%, con l’Italia in cima alla classifica (+25%), seguita da Spagna (+23%), Francia e Portogallo (+22%).

Nello specifico, un 51% totale degli italiani ha, per la prima volta, fatto acquisti online (25%) o ne ha incrementato la frequenza (26%), contro il 37% della Francia, il 44% del Portogallo e il 52% della Spagna.

Negli ultimi 12 mesi, il nostro è stato il Paese con la frequenza più alta di acquisto online (9,4 volte contro una media generale dell’8,4; il Paese con la frequenza più bassa è il Portogallo a 7,0), spendendo l’importo medio più alto, 137 € contro la media generale di 117 € (sempre in Portogallo l’importo medio più basso: 95 €).

Anche per le aziende di e-commerce italiane la carta di credito è il mezzo di pagamento più diffuso ed in crescita (41%), seguito dai digital wallet (26%) e dal bonifico (15%) che perde punti.

In decrescita pure il pagamento alla consegna (12%) ed il pagamento via mobile (2%) in favore delle modalità per la rateizzazione del pagamento (4%), vera e propria novità del 2020, che segue il trend globale del buy now/pay later.

Questa modalità di online payment, anche se talvolta ha commissioni più alte per le aziende, determina diversi vantaggi che ne giustificano la diffusione tra cui:

  1. un aumento del carrello medio;
  2. una crescita delle conversioni grazie alla facilità di utilizzo per il cliente;
  3. una maggiore frequenza d’ordine;
  4. l’apertura a target di consumatori più giovani, che così possono avere accesso all’acquisto, anche per piccole cifre di spesa (non è infatti inusuale che vengano splittati pagamenti anche per cifre intorno ai 15 €).

Per quanto riguarda invece gli acquisti in negozio, prima del Covid in Italia l’86% dei consumatori pagava in contanti (83% in Spagna e Portogallo, 77% in Francia).

La pandemia ha dato una spinta decisiva al cashless, con le carte fisiche che restano le soluzioni di pagamento più rassicuranti; di fatto, l’uso delle carte di debito è cresciuto del +24%, le carte di credito del +20%, mentre il mobile si attesta al +9%.

L’Italia primeggia poi nelle carte prepagate, dove registra un aumento del +13%

I consumatori percepiscono, in linea generale, una maggiore accettazione dei pagamenti elettronici da parte dei commercianti, con le carte in testa al 46%, seguite dal mobile (27%) e dai wallet (25%).

Per quanto riguarda il futuro, infine, è probabile che si continui con questo trend, visto che si registra una ulteriore propensione a ridurre l’uso del contante.

Infatti, entro il 2023, per i pagamenti fino a 20 €, il ricorso ai liquidi diminuirà in media del -22% a favore di carte di debito (+17%), carte di credito (+8%), mobile (+7%), wallet (+5%) e carte prepagate (+2%);

Per i pagamenti superiori a 100 €, invece, il contante diminuirà in media del -31% a favore di carte di debito (+18%), carte di credito (+16%), carte prepagate (+15%), mobile (+8%) e wallet (+6%).

Infografica

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