Quanto contano i social media in una strategia di vendita?

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In Italia, le persone che utilizzano i social media sono 41 milioni, ovvero il 68% della popolazione.

Il tempo medio trascorso quotidianamente su queste piattaforme è di 1 ora e 52 minuti, con il 93% degli accessi che avviene da mobile.

A dirlo è lo studio “Digital 2021” condotto da We Are Social e Hootsuite, che analizza l’incidenza delle piattaforme social all’interno delle strategie di business delle PMI italiane.

Nel nostro Paese, Youtube è il social più utilizzato con una percentuale dell’85,3%, seguito da WhatsApp che raggiunge quota 85,2%.

Al terzo posto si conferma Facebook, stabile all’80,4%, Instagram sale al 67% mentre Facebook Messenger scende al 55,9%.

Twitter e LinkedIn sono utilizzati rispettivamente dal 32,8% e dal 31,2% degli utenti, mentre si registra la fortissima crescita di TikTok che si attesta al 24%.

A chiudere la classifica c’è Twitch con il 14,6%.

Per quanto riguarda il mercato dell’advertising sui social network, in Italia il trend di spesa è in netto aumento.

Nel dettaglio, nel 2021 l’investimento pubblicitario, sia da desktop che da mobile, ha raggiunto i 904 milioni di €, con l’80% della quota di mercato appannaggio di Facebook. 

Rispetto all’utilizzo, si nota in particolare che i social network stanno crescendo come canale di ricerca nel quale reperire informazioni riguardo a brand e prodotti. 

In generale, gli utenti che usano tali piattaforme a questo scopo sono il 33,3%

Soprattutto i giovani sotto i 24 anni ricorrono ai social network per fare indagini di mercato (53,2%) mentre, più si alza l’età dell’utente, più il canale perde questo scopo (es. gli over 45 che usano i social per effettuare ricerche sono solo il 30%).

Le aziende italiane continuano a considerare Facebook il social media più efficace: in particolare, il 40% lo considera “Molto efficace” (contro il 53% del 2020) mentre il 39% lo reputa “Abbastanza efficace”. 

Tra le ragioni di questa diminuzione di efficacia tra un anno e l’altro ci sono l’ingresso di nuovi piccoli player sul canale, le difficoltà di gestione per chi non ha un’esperienza pregressa come brand e la necessità di investimenti appropriati per raggiungere il proprio pubblico.

Di conseguenza, lo spostamento di interesse e di budget da parte delle nostre imprese è andato verso social più performanti come Instagram, che resta stabile nell’indice di soddisfazione al 40% (raggiungendo così Facebook), diventando il canale con più profili aziendali italiani aperti nel 2021.

Nello specifico, le attività valutate come più performanti e sulle quali ricadono i maggiori investimenti su questo social riguardano l’apertura dello shop online, l’integrazione con i siti e-commerce, l’advertising e l’influencer marketing. 

Proprio quest’ultimo sembra essere un trend anche per il 2022, con le PMI che investiranno sempre più in micro e nano influencer (attentamente reclutati in relazione al pubblico), allo scopo di creare contenuti accattivanti e coinvolgenti per generare awareness, acquisire nuovi clienti, allargare il target ed incrementare le vendite.

Tornando alla percezione di efficacia, Youtube perde la terza posizione e scende alla quarta (dal 24% di “Molto Soddisfatto” del 2020 al 10% del 2021), mentre ad occupare il gradino più basso del podio è WhatsApp Business, passato da 16% al 27% di “Molto soddisfatto”.

Tuttavia, nonostante i social siano ritenuti un canale effettivamente performante, la percezione della loro efficacia in termini di ritorno sull’investimento rimane complicata per le aziende italiane.

Il livello di soddisfazione aumenta e supera le performance degli anni precedenti, con il 35% delle aziende che nel 2021 hanno trovato le strategie corrette sui social media per incrementare le vendite (+8% rispetto al 2020, +5% rispetto al 2019).

Resta comunque un 39% di aziende che dichiara di non avere trovato ancora un metodo di misurazione adeguato per valutare come i social media impattino sulle vendite (comunque in calo del -10% rispetto allo scorso anno).

Il ROI delle attività social è ancora insoddisfacente per il 26% (+2% nel confronto con il 2020), in quanto le performance non hanno ancora raggiunto il livello desiderato.

Nonostante ciò, le aziende che quest’anno vogliono continuare ad investire su tali canali aumentando il budget sono il 60% (+7% rispetto al 2021). 

In decrescita, il numero delle PMI che decide di mantenere l’investimento costante (il 27%, -5% dallo scorso anno), così come la percentuale delle aziende che ridurrà l’investimento nel corso di quest’anno (3%). 

Resta, invece, costante al 10% la quantità delle aziende che prevede di non effettuare investimenti in attività social durante il 2022.

Infografica

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