Dopo il boom del commercio online legato all’avvento del Coronavirus, in Italia si assiste ad un cambio di passo che certifica la definitiva maturazione del comparto.
A testimoniare ciò è il report “E-commerce in Italia 2022”, redatto da Casaleggio Associati, che fotografa lo stato del mercato web nel nostro Paese.
Vediamo insieme quali sono i dati più importanti e significativi.
Nel 2021, in Italia hanno aperto 98.000 nuove imprese, di cui il 45% nel settore retail.
Tra queste, 75.000 sono negozi fisici (con un +38% rispetto al 2020), mentre 23.000 sono imprese relative al commercio online, con una crescita del +70%.
Lo scorso anno, la spesa media totale degli e-shopper italiani è stata pari a 1.608 €, mentre lo scontrino medio sui soli siti e-commerce è stato di 134,90 €.
Il 67% degli utenti in rete si è rivolto ai marketplace per fare compere; nello specifico, il 95% ha acquistato su Amazon, il 46% su eBay ed il 45% su Zalando.
I primi due marketplace si segnalano anche come le piattaforme di vendita online più visitate, rispettivamente con 80,5 e 76,9 milioni di accessi mensili.
In generale, il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2021 è stato di 64,01 miliardi di €, con una crescita annuale del +33%, andando a consolidare gli oltre 3,5 milioni di nuovi clienti entrati sul mercato nel 2020 durante la Pandemia ed il conseguente lockdown.
Nel dettaglio, il nostro Paese si posiziona al 4° posto a livello mondiale per incremento dell’e-commerce con un +78% dietro Canada, Olanda e Regno Unito.
Anche nel 2021, il Coronavirus ha continuato a determinare le sorti di molti operatori web, pur se in maniera più attenuata rispetto all’anno precedente.
Il 59% degli imprenditori online, infatti, dichiara che il Covid-19 ha avuto un impatto positivo sulle proprie vendite, per il 25% l’impatto non è stato particolarmente rilevante mentre per il 16% l’impatto è stato negativo.
Chi ha dichiarato un aumento del fatturato web legato all’emergenza sanitaria, in media lo ha visto crescere del 37%, mentre chi ha perso business, in media ha lasciato sul campo il 34% dei guadagni.
Per quel che riguarda la distribuzione dei fatturati, il comparto Moda resta stabile al 2% del totale, con una crescita del +36% nel 2021 dopo il +14% realizzato nel 2020.
Chi vende online ha visto i propri guadagni provenire principalmente dal sito e-commerce (69,5%); un trend destinato a proseguire visto che, entro fine 2022, per gli store virtuali italiani in generale è prevista una crescita media del +34,7% in termini di fatturato, che raggiungerà il +36% per gli shop online del mercato fashion.
Tuttavia, la percentuale degli altri canali si sta alzando in modo importante, in particolare per quel che riguarda la quota derivante da marketplace (17,8%), aggregatori (4,9%) e social media (2,4%).
Tra i principali obiettivi della strategia digitale che si pongono le aziende web per il 2022 vediamo che:
- il 59% vuole aumentare i propri profitti/fatturati;
- il 45% desidera acquisire nuovi clienti;
- il 36% vuole fidelizzare gli attuali;
- il 28% punta ad incrementare la brand awareness mentre;
- il 24% ambisce a guadagnare quote di mercato rispetto ai competitor.
L’incremento del mercato online nel nostro Paese è legato anche al sistema delle infrastrutture, che nel 2021 hanno ottenuto degli importanti miglioramenti.
Ad esempio, il 75% del totale delle linee a banda larga ha raggiunto velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s, perfezionando l’accesso a contenuti multimediali a supporto della vendita.
Internet è diventato anche il luogo per informarsi, con il 30% della popolazione tra i 14 e gli 80 anni che recepisce informazioni su Facebook, il 12,6% su Youtube ed il 3% su Twitter.
In linea generale, i social media vengono utilizzati insieme ad altre fonti di informazione, ma per 4 milioni di italiani rappresentano quella principale.
Nel nostro Paese, la diffusione dell’online tra la popolazione (dai 2 anni in su) ha raggiunto quota 76,3% (+1,4% rispetto all’anno precedente) con 45 milioni di utenti unici mensili (ed un incremento di 300.000 unità).
Un segno che riporta alla normalità la crescita che, l’anno scorso con il lockdown, aveva raggiunto i 3,2 milioni di nuovi utenti internet.
Infine, il dato generale di coloro che accedono in rete da smartphone è di 38,9 milioni di persone (il 90% della popolazione maggiorenne), con il 77,9% di connessioni nel giorno medio, per un totale di 33,6 milioni ed un tempo di navigazione quotidiano di 2 ore e 16 minuti.
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