E-commerce in Italia: qual è la situazione del mercato online nel nostro Paese

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Il 2022 ha riassorbito parte della crescita di cittadini digitali dovuta alla Pandemia, facendo tornare circa un milione di persone alla vita offline dopo essere entrati nel mondo virtuale a causa del lockdown.

Questo è il primo dato che emerge dall.annuale rapporto “E-commerce in Italia” redatto da Casaleggio Associati, che fotografa la situazione del mercato online nel nostro Paese.

Vediamo insieme quali sono gli altri numeri.

Lo scorso anno, la diffusione dell.online tra la popolazione italiana ha raggiunto quota 75,1% (-1,2% rispetto al 2021), con 44 milioni di utenti unici mensili e un decremento di circa un milione di persone nel confronto con dodici mesi fa.

Chi è rimasto online, tuttavia, ha avuto un comportamento molto simile, in termini di tempo medio trascorso in rete, rispetto allo scorso anno, con un aumento quotidiano di 12 minuti (da 2 ore e 28 minuti a 2 ore e 40 minuti).

Il numero degli acquirenti online ha continuato a crescere superando i 38 milioni di utenti; di questi, il 68% si collega a siti e-commerce ed app di shopping virtuale almeno una volta al mese mentre il 47,1% delle persone tra i 16 ed i 64 anni acquista qualcosa in rete ogni settimana (il 57,6% nel mondo).

Dal punto di vista dei dispositivi di accesso alla rete, il mobile rimane lo strumento di riferimento con il 49,6% del tempo speso, seguito dal PC con il 22,8% ed il tablet con il 12,3%.

Il Nord è l.area geografica più connessa d.Italia con il 64,7% degli utenti, seguita dal Centro-Sud con il 26,1% e dalle Isole con il 10,2%.

Per quanto riguarda la spesa degli e-shopper in Italia, il 2,2% del PIL del nostro Paese viene speso per l.acquisto di beni di consumo in rete.

In tal senso, siamo indietro rispetto a quella che è la una media mondiale (3,5%), mentre veniamo più che doppiati da altre nazioni europee come la Gran Bretagna (5,1%), dove lo shopping online è una prassi più che consolidata.

Il 2022 è stato anche l.anno del “ritorno alla realtà” dopo le due stagioni di crescita smisurata legate alla Pandemia ed al lockdown.

L.inflazione e la crisi economica hanno generato un progresso disomogeneo all.interno dei

vari settori, premiando chi ha reagito allo stato di cose innovando il proprio modello di business.

Pertanto, il fatturato totale raggiunto dalle imprese che vendono online in Italia nel 2022 è stato di 75,8 miliardi di €, con una crescita del +19% rispetto al 2021.

La maggior parte degli introiti sul web è ancora principalmente derivata dal proprio sito e-commerce (40%), seguito dai marketplace (28%), dai social media (13%) e dalle app mobile (8%), mentre il restante 11% è diviso tra aggregatori, comparatori e dropshipping.

Nella distribuzione dei guadagni provenienti dalla rete, a farla da padrona è stato il settore del Tempo Libero con il 50%, seguito dai Centri Commerciali con il 19% e dal Turismo con il 13,2%.

Il comparto della Moda è rimasto stabile al 2% con un giro d.affari totale di 1.521.291.000 €; tuttavia, nel 2022 si classifica al terzo posto come il settore con la crescita maggiore rispetto all.anno precedente, registrando un ottimo +15,9% dietro a Turismo (+47%) ed Assicurazioni (+23%).

Tale crescita dovrebbe essere ancora maggiore nel 2023, visto che le analisi prevedono addirittura un +20% nei prossimi dodici mesi, il che posizionerà il comparto Moda (alla pari con l.Alimentare) dietro solo a quello del Tempo Libero, che dovrebbe raggiungere il +23%.

In media, per il 2023 si prevede che chi vende online in Italia otterrà un aumento del +17,2% in termini di fatturato.

Un risultato che verrà perseguito dalle PMI del nostro Paese attraverso la creazione di una strategia digitale ad hoc, che prevede il raggiungimento di diversi obiettivi.

Tra i principali che si pongono le aziende web per il 2023 troviamo:

  • per il 72% aumentare le vendite, in forte crescita rispetto allo scorso anno dov.erano il 59%
  • per il 50% acquisire nuovi clienti
  • per il 45% aumentare la reputazione e la brand awareness, raddoppiando quasi il 28% del 2022
  • per il 36% fidelizzare gli attuali clienti
  • per il 30% guadagnare quote di mercato rispetto ai competitor

Infografica

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